Tirana, Albania, 2010.
Questa storia riguarda un mondo parallelo.
Non ero in grado di decodificare i loro urli, i lunghi silenzi, gli sguardi che fissavano qualcosa che io non potevo vedere ne tantomeno comprendere.
La difficoltà nella comunicazione, l’ordine e il disordine.
Ho cercato di raccontare l’autismo e la condizione di solitudine nella malattia, senza ignorare il forte legame con la famiglia, in cui mi sono sempre imbattuto, e l’assistenza del centro diurno al quale mi sono appoggiato.
Lavoro commissionato da CICA, Comunità Internazionale di Capodarco.