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Phnom Penh, Cambogia. Lake side story

Nella Phnom Penh dei grattacieli, storia di un lago che non esiste più.

Phnom Penh, Cambogia. 2011.

E’ il 26 Agosto 2008 quando il Phnom Penh Post, crudo, sentenzia:

“Boeung Kak lake: The biggest urban relocation since the Khmer Rouge evacuation of Phnom Penh in April 1975.”
(Lago Boeing Kak: la più grande trasferimento urbano dalla evacuazione voluta dai Khmer Rossi nell’Aprile 1975)

Il 7 Agosto 2008, da “terra” pubblica quale era, il lago è stato riclassificato terra privata statale, con la precisa idea di riempirlo di sabbia per poterci edificare. Il leasing di 99 anni, è stato aggiudicato alla Shukaku Inc, posseduta da un senatore del Cambodian People Party – il partito attualmente al governo – in partnership con una compagnia cinese.

Il 26 Agosto 2008 hanno incominciato a pompare la sabbia nel lago, il primo step verso la realizzazione di un progetto di edilizia di lusso che interesserà un’area di 133 ettari e migliaia di famiglie.

Da quel giorno le case limitrofe al lago sono state costantemente allagate a causa del tracimare delle acque, specialmente durante la stagione delle pioggie.

4000 famiglie sono state obbligate allo sfratto, costrette ad accettare una delle 3 ridicole opzioni proposte loro.

Il 2 marzo, mezzo lettera, tutti i residenti rimasti sono stati “invitati” ad accettare una delle 3 opzioni proposte o altrimenti:

“In case Sir and Madame don not follow the above notice, Dauhn Penh district will take strict legal action and will not be responsible for any damage to or loss of your property.”
(Nel caso in cui signore e signori non seguano la suddetta comunicazione, il distretto di Dauhn Penh intraprenderà un’azione legale e non sarà responsabile di eventuali danni o perdite della vostra proprietà)

Il 9 Marzo ero lì, mi aspettavo il peggio ma non successe nulla.

La World Bank stessa, in un report di Marzo 2010, ammette errorri nell’ approvazione di un finanziamento di 24.3 milioni di dollari per sostenere il progetto.

Dicembre 2011, poche famiglie ancora resistono, nel lago non è rimasta neppure una goccia d’acqua.

Reportage pubblicato su Sette, Corriere della Sera.

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