“E se mangiassimo tutta la terra e bevessimo tutto il mare?”
“Mi servirebbe un sacco di insulina” rispose Chiara.
Fu amore. È così che un ingegnere ed un fotografo hanno deciso di pedalare da Cesena a Singapore.
La fetta di torta è un piacere scontato per molti ma non per tutti: Chiara ha il diabete di tipo I e i carboidrati sono un nemico da domare a colpi di insulina e pedalate. L’attività fisica, infatti, nelle persone diabetiche riduce sensibilmente il fabbisogno di insulina. Il pancreas di Chiara ha smesso di funzionare correttamente nel 2001, all’età di 11 anni. Da allora ha fatto un sacco di strada: dall’università in Portogallo a quella in Australia, fino ad arrivare alla laurea in ingegneria edile-architettura nel 2015. Per festeggiare la lode conseguita a Bologna Chiara e Riccardo hanno pedalato per 1600 km, da Trieste fino a Patrasso, in Grecia. Un’esperienza unica, al punto che nel 2016 hanno deciso di alzare il livello della sfida creando For a piece of cake: da Cesena a Singapore in bicicletta. La bicicletta per Chiara e Riccardo non è mai stato uno sport ma un mezzo di trasporto, una chiave d’accesso ad una dimensione lenta e profonda dove è concesso il tempo per confrontarsi.
“17553 km pedalati in 385 giorni attraverso 21 paesi: con il diabete di tipo I si può fare. Ma anche:
il mondo è un posto migliore di come lo raccontano, le persone si aiutano e ti aiutano, erigere muri serve a rimanere soli, non protetti.
Il motore è sopravvalutato, il tempo è il più grande lusso del XXI secolo, come in Italia non si mangia da nessuna parte.
E tante altre cose che meritano di essere raccontate attorno ad un tavolo.
A chi ci ha fatto sentire a casa per una notte, tra amici per una cena, i benvenuti con un tè a bordo strada o a chi semplicemente ci ha salutati con un gesto della mano: grazie.
E’ stato un anno incredibile.”
Il progetto For a piece of cake è stato raccontato per immagini sin dalla sua nascita, attraverso i social network ed il sito web. Con questo progetto fotografico c’è l’intenzione di chiudere il cerchio, concentrando 385 giorni di fotografie in un percorso cronologico che accompagni il lettore, chilometro dopo chilometro, da Cesena ai grattacieli di Singapore.
“Il connubio fotografia-ciclismo è stato difficile, spesso la fatica del corpo mi ha obbligato a lasciare foto orfane lungo il margine della strada: se la bicicletta non si ferma la fotografia non ha pietà. Non riuscivo a stringere l’inquadratura sui dettagli perchè avevo l’impressione che togliendoli dal loro contesto li avrei svuotati di significato. Lungo tutta la strada ci ha sempre accompagnati la percezione di essere minuscoli su qualcosa di enorme, lo sguardo arrivava lontano e il corpo lo rincorreva, pedalata dopo pedalata. Siamo usciti dal nostro habitat, circoscritto e familiare, per entrare in uno spazio vasto e sconosciuto. Per tredici mesi non abbiamo quasi mai avuto un tetto sulla testa né tantomeno dei muri a limitare i nostri movimenti, attraverso la fatica si creava quotidianamente una connessione fortissima con gli elementi che ci circondavano. Abbiamo conosciuto il nostro corpo e i suoi limiti, abbiamo creato un forte legame con la terra che mai avevamo provato prima, abbiamo sfiorato milioni di esseri umani sempre diversi e sempre pronti ad aiutarci. Perennemente di passaggio, partivamo ogni giorno senza arrivare mai.
Ne è conseguita una fotografia ampia, che vuole raccontare prima di tutto lo spazio all’interno del quale ci siamo spostati.
In mezzo a tutta questa grandezza noi: piccoli, colorati, curiosi esseri, tutti forza di volontà ed energia.”
For a piece of cake. Sito web.
For a piece of cake. Facebook.